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La rivoluzione in bicicletta, Mempo Giardinelli

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 Ammetto che la primissima ragione di acquisto di questo romanzo è stata la copertina. Una copertina tutta arancione, con la sagoma di un uomo nero con la sua bicicletta e che certamente ci ricorda qualcuno. Non sulla bicicletta ma di fianco alla sua bicicletta, come se questa fosse una vecchia amica accanto alla quale camminare, una specie di compagna di vita o di amica fedele probabilmente invecchiata assieme a lui.  Ed effettivamente è quel che è, una bicicletta che come il suo padrone ha visto tante cose e attraversato molti territori, è una bici vecchia almeno quanto lui, una di quelle che se anche il tempo passa non si possono abbandonare, una bici che rispecchia e racconta una lunga storia iniziata in Paraguay.  Questa è l'altra ragione per cui ho comprato questo libro, ho pensato: e chi l'ha mai letto un libro sul Paraguay? Non conosco assolutamente nulla del Paraguay se non la sua ubicazione, laggiù, piccolino, incastrato tra due giganti quali Argentina e Brasil...

Piccoli miracoli, Sandra Cisneros

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Il libro di oggi non è propriamente un libro che appartiene alla letteratura latinoamericana, ma alla letteratura chicana . Eppure sento che faccia parte del mondo che qui cerco di riportare, dentro questo piccolo blog che raccoglie un sentimento senza nome o che forse ne ha troppi, quel sentimento che accomuna il grande popolo che vive l'America Latina. La letteratura chicana è infatti quella scritta dai messicani che abitano negli Stati Uniti, che portano con sé, nella parte nord del continente, tutto ciò che significare essere messicani, che trapiantano un po' più in alto tutto ciò che sono e tutto quel che sanno, riproponendo le stesse modalità di vita in un luogo che sperano possa offrir loro qualche opportunità in più.  Piccoli miracoli, questo è il titolo della raccolta di racconti di Sandra Cisneros, autrice dalla voce leggera che narra storie di donne qualunque, che portano sulle spalle la pesantezza invisibile degli altri, della cultura che veicolano, di chi pensa di ...

Le rose di Atacama, Luis Sepúlveda

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Le rose di Atacama è un libro di racconti tenuti assieme da un unico collante: la marginalità . Si tratta di storie marginali, come viene introdotto dalle primissime pagine, di storie lontane di cui nessuno abbia mai raccontato; questo libro dà voce a chi non ne ha e a chi non ha potuto averla, è un sommario di storie che albergano il mondo senza essere ascoltate, senza essere narrate. L'ho amato perché parla di vite che non fanno rumore, sebbene abbiano il peso del Mondo intero. E ho pensato, mentre lo leggevo, che nessun altro autore avrebbe potuto farlo meglio di Sep ú lveda, perché forse il sentimento di marginalità è nato proprio là, nel sud del pianeta, mi piace pensare, ai confini dell'esistenza; in quell'acciughina che è il Cile dove era nato lui , un Cile schiacciato in quel poco spazio che gli concede l'Argentina: chiuso dalla catena andina, stretto dal deserto di Atacama, limitato dalla Terra del Fuoco dove la vita quasi svanisce e bagnato da un infinito Oce...

Non è successo niente, Antonio Skármeta

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Considero questo libro un gioiellino, uno di quei tesori inesplorati, silenziosi, che albergano la nostra biblioteca senza fare rumore, uno di quelli che si perdono sempre in mezzo agli altri e vengono dimenticati, assorbiti dallo spessore di quelli vicini. Ma non è nemmeno uno di quei libri che capitano per caso, che ti regalano per Natale o ti prestano gli amici, se è nella nostra biblioteca mi piace pensare che un motivo preciso ci sia. Nel mio caso era uno dei libri assegnati dal Professor Montes, il mio professore di letteratura all'Universidad de Chile, che uomo strampalato e magico! Era così preso dagli argomenti che sudava ad ogni lezione, provavo ammirazione e tenerezza per quel professore che insegnava sicuramente da anni, ma che non aveva perso un solo grammo della sua passione, anzi, ne aveva accumulata con cura. Tra i vari libri da leggere una settimana ci assegnò proprio questo, un libricino di poche pagine dal titolo No pas ó  nada , e il suo autore mi suonava; non r...

2. A sud dell'Alameda, Lola Larra e Vicente Reinamontes

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Un altro splendido regalo della mia amica Martina, anche questa volta ci ha azzeccato. La mia prima graphic novel , ebbene sì, quale incontro magico. La potenza delle parole e delle immagini è equiparabile, le illustrazioni sono assolutamente necessarie al testo, non sono solo complementari ma protagoniste, sono quell'elemento di verità diretta che in una storia come questa aggiungono una parte fondamentale, la visione delle immagini ci aiuta a catapultarci là, in quel lontano Cile che ha davvero molto da raccontare, e forse un po' sento che lo voglia raccontare proprio a me. Il libro mi ha concesso di rivivere per qualche giorno una città in cui sono stata di passaggio, un passaggio durato qualche mese in realtà, un paese che mi ha accolto con discrezione e affetto. Nella primissima pagina si apre l'immagine di una camera con una grande finestra da cui si possono osservare gli edifici di Santiago e ho sentito subito un pizzicore sul mio petto, come se ci fosse stato qualc...

1. I detective selvaggi, Roberto Bolaño

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1. I detective selvaggi , Roberto Bola ñ o Sì, parto da uno dei libri che ho amato di più, un regalo di compleanno di alcuni amici sudamericani. Eppure il nostro incontro non è stato amore immediato, non è uno di quei libri di cui ti appassioni alla prima pagina e che ti travolge, la verità è che ho dovuto iniziarlo due volte prima che mi rapisse, mi avvolgesse completamente, perché poi sì finalmente è successo, è stato come se tutte le storie narrate dentro a quel libro all'improvviso fossero in grado di uscire dalle pagine e mi invadessero la vita. Io l'ho già detto ma lo riscrivo che non si sa mai, non sono un critico letterario né possiedo un punto di vista assoluto , ma giuro che è un capolavoro, un libro che ho bisogno di tenere sempre nella stretta e alta libreria a fianco al mio letto, è una certezza, una presenza tanto inquietante quanto rassicurante , voglio che stia lì, a ricordarmi la quarantena durante cui l'ho letto e i viaggi infiniti descritti che vorrei sta...

Nuove avventure da quarantena

Quarantena, zona gialla, arancione, poi rossa, poi arancione, poi lasci stare e ti rifiuti di capire in che zona sei, limite nazionale, regionale e poi comunale, faccio yoga, pilates, pesi, leggo libri impilati da lustri sul mio comodino, guardo serie consigliate da amici durante le conversazioni che oramai vertono su insonnia, netflix, nuove ricette, guardo documentari, sistemo la camera, pulisco il bagno, faccio 36 cubetti di dado da congelare per tutto l'inverno per fare minestre, zuppe e risotti, pianto semi di avocado che non sbocceranno mai, pulisco ancora, leggo ancora, passo alla stagione successiva della serie n.x, qualche passo fuori casa ma mai troppo lontano, entro i limiti, qui sì qui no, finalmente un po' di sole, un freddo cane, maglie, maglione, pile, berretto, sciarpa, non sul mare che tira troppo vento, non sulla strada principale perché è noiosa e piena di insopportabili macchine, partita a scacchi con padre, ancora partita a scacchi con padre.  Mai pensavo c...